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L'Ultimo Viaggio del Faraone...

Un'analisi radicale dei Testi delle Piramidi e della geografia sacra egizia. Perché le mummie non sono la prova di un culto della morte, ma le vittime di un spazioporto distrutto. INTRODUZIONE: L'Equivoco Millenario Esiste un dogma incrollabile che costituisce le fondamenta stesse dell'egittologia moderna. È una "verità" che ci viene insegnata fin dalle scuole elementari, ripetuta in ogni documentario e stampata su ogni guida turistica del Cairo. Questa verità afferma che gli Antichi Egizi erano un popolo ossessionato dalla morte. Secondo questa visione, l'intera civiltà del Nilo, per tremila anni, ha dedicato le sue migliori risorse, i suoi ingegneri più brillanti e la maggior parte della sua ricchezza nazionale a un unico, lugubre scopo: prepararsi a morire. Le Grandi Piramidi? Tombe grandiose per cadaveri megalomani. I Templi di Karnak e Luxor? Sale d'attesa funerarie. I testi sacri incisi su chilometri di pareti e papiri? Raccol...

l'oro, il metallo degli Dei

Immagina di essere un uomo primitivo. Hai bisogno di strumenti per sopravvivere. Armi per cacciare. Utensili per coltivare.Trovi il rame - utile, puoi farci attrezzi. Trovi il ferro - perfetto per le armi. Trovi l'oro - ...morbido. Inutile per tagliare. Pessimo per le armi. Non puoi farci nulla di pratico.Eppure.TUTTE le civiltà antiche, in TUTTI i continenti, senza eccezione, consideravano l'oro il metallo più prezioso. Più della vita stessa.Gli Aztechi lo chiamavano "escremento degli dei". Gli Egizi "la carne degli dei". I Sumeri "il metallo del cielo".La domanda che distrugge la logica: PERCHÉ?Perché morire nelle miniere per estrarre un metallo che non taglia, non protegge, non nutre? Perché seppellire tonnellate d'oro con i faraoni invece di ferro o rame, infinitamente più utili?Chi ha insegnato all'umanità che l'oro era prezioso?Le tavolette sumere hanno una risposta inquietante: non siamo stati noi a decidere.Gli Anunn...

Come facevano i Sumeri a scrivere di incontri con esseri del cielo e navi celesti senza avere nozioni scientifiche moderne?

Nelle biblioteche archeologiche giacciono centinaia di migliaia di tavolette cuneiformi sumere, molte delle quali ancora non tradotte. Tra quelle già decifrate emerge un paradosso che dovrebbe far riflettere ogni studioso serio della storia antica: come poteva una civiltà di 6.000 anni fa, che secondo la narrativa ufficiale aveva appena scoperto l'agricoltura e la ruota, descrivere con precisione tecnica fenomeni celesti e tecnologie che noi abbiamo compreso solo nel XX secolo? Quando ci avviciniamo ai testi delle più antiche civiltà, in particolare a quelli sumeri, incontriamo un problema affascinante: come spiegare la precisione e la ricorrenza con cui parlano di esseri “discesi dal cielo”, di conoscenze astronomiche e di “carri” che attraversano i cieli? Come poteva un popolo pre-tecnologico, senza telescopi, motori o aeroplani, descrivere qualcosa di simile a un contatto extraterrestre? Secondo l’archeologia accademica, i testi sumeri sono mitologia e simbolismo. Gli dè...

La lunga vita dei patriarchi prediluviani

  Tra i passaggi più enigmatici dell’Antico Testamento c’è una sezione che la maggior parte dei lettori contemporanei tende a sorvolare con diffidenza o con fare simbolico: le genealogie dei patriarchi antidiluviani. Stiamo parlando di Adamo, Set, Enosh, Kenan, Mahalalel, Iared, Enoch, Matusalemme, Lamech e infine Noè. Uomini straordinari, si dice, la cui vita si estese per secoli, in alcuni casi fino a superare i 900 anni. Una leggenda? Un’iperbole simbolica? Oppure c’è qualcosa di molto più profondo, e forse inquietante, se osservato da una prospettiva alternativa? Nel libro della Genesi, leggiamo che Adamo visse 930 anni, suo figlio Set 912, Matusalemme addirittura 969. Questi numeri sono riportati con precisione, quasi con meticolosità burocratica. La sensazione è che non si tratti di semplici metafore o numeri arbitrari, ma di una trasmissione fedele di dati provenienti da un’epoca in cui esseri possedevano una biologia radicalmente diversa dalla nostra. Molti di voi potrebber...

Cristianesimo e Culti Solari: Quando il Figlio di Dio Incontra il Sole degli Dèi

Il 25 dicembre, milioni di cristiani celebrano la nascita di Gesù Cristo. Ma questa data non appare da nessuna parte nei Vangeli. Non c'è alcuna indicazione biblica che Gesù sia nato in inverno, tantomeno il 25 dicembre specificamente. Allora perché quella data? La risposta ci porta in un viaggio attraverso culti solari antichi, divinità morenti e risorgenti, simbolismi astronomici, e una fusione religiosa così profonda che la maggior parte dei cristiani moderni non ne è consapevole. Il sincretismo culturale Il cristianesimo, la religione che si presenta come radicalmente diversa dai culti pagani che la precedettero, porta in realtà impronte profonde di quei culti. Particolarmente dei culti solari che dominavano il mondo antico. Non è cospirazione. Non è tentativo di demolire la fede cristiana. È semplicemente riconoscere che le religioni non emergono nel vuoto. Si costruiscono su fondamenta esistenti, incorporano simbolismi familiari, assorbono pratiche consolidate. Qu...

La Croce nel Cielo: Perché il Sole "Muore" sulla Costellazione Crux?

Decodificare l'Astroteologia: la vera origine astronomica della Crocifissione e dei tre giorni di buio. Guardate un qualsiasi dipinto della Crocifissione. Vedrete un uomo, considerato la "Luce del Mondo", che muore su una croce, per poi risorgere dopo tre giorni per salvare l'umanità dall'oscurità. Per la teologia, questo è un evento storico e miracoloso. Per l'astroteologia, ovvero lo studio delle origini astronomiche delle religioni, questo è un racconto preciso di ciò che accade sopra le nostre teste ogni singolo anno. Esiste un collegamento invisibile, ma potente, tra il simbolo più sacro del Cristianesimo e una specifica configurazione stellare che gli antichi osservavano con timore reverenziale. Non stiamo parlando solo della Croce dello Zodiaco (le quattro stagioni), ma di una costellazione fisica, reale, che si trova nell'emisfero australe: la Crux, o Croce del Sud. In questo articolo, analizzeremo come la "morte" del Sole sul...

La Svastica: Come il Nazismo Rubò un Simbolo Sacro di 10.000 Anni

L'Origine Astronomica: La Croce del Cielo C'è un'immagine che circola negli ambienti della ricerca alternativa e che, da sola, vale più di mille libri di storia. È un diagramma circolare che mette a confronto culture che non avrebbero mai dovuto incontrarsi: i Celti dell'Europa del Nord, gli Aztechi delle Americhe, i monaci del Tibet, gli Indù dell'India e persino i primi Cristiani. Al centro di questo cerchio non c'è un dio, né un re. C'è un simbolo. Quel simbolo che il XX secolo ci ha insegnato a odiare con tutte le nostre forze, associandolo al Nazismo. Ma se guardiamo oltre l'ultimo secolo, se solleviamo il velo della storia recente, scopriamo che per 10.000 anni quel segno non ha significato morte. Ha significato Vita. Ha significato "Tutto va bene". Com'è possibile che popoli separati da oceani e millenni usassero lo stesso identico simbolo per rappresentare il sacro? La risposta non è in una "proto-cultura" mist...