Dall'esilio alla supremazia: come il figlio di Enki ha usurpato il potere degli Anunnaki e imposto il culto del "Dio Unico" a Babilonia e in Egitto.
Nella complessa gerarchia degli Anunnaki, c'era un ordine preciso. Il comando spettava a Enlil (il "Signore del Comando") e alla sua discendenza (Ninurta). A Enki (il "Signore della Terra"), il primogenito ma nato da una consorte secondaria, spettava la scienza, e l'Africa (l'Abzu).
Ma Enki aveva un figlio. Un figlio brillante, orgoglioso, irrequieto, che non accettava di essere un "numero due".
Il suo nome in sumero era Marduk. In Egitto, lo chiamavano Ra.
La storia ufficiale ci parla di mitologie diverse: il pantheon mesopotamico e quello egizio sembrano mondi separati. Ma se applichiamo la lente di Zecharia Sitchin, scopriamo che sono due capitoli dello stesso dramma politico.
Marduk/Ra è il protagonista assoluto della seconda metà della storia Anunnaki. È il dio che ha scatenato guerre, che è stato sepolto vivo nella Grande Piramide, che ha vissuto in esilio e che, alla fine, è tornato per prendersi tutto, costringendo gli altri "dèi" a ritirarsi o a sottomettersi.
In questo dossier, ricostruiremo l'ascesa del "Grande Usurpatore", colui che ha cancellato il nome di Nibiru dai testi sacri per sostituirlo con il suo, creando il prototipo di tutti i monoteismi futuri.
CAPITOLO 1: L'Origine dell'Ambizione - Il Matrimonio Proibito
Per capire Marduk (e perché ha scatenato guerre nucleari e riscritto la storia), non basta vederlo come il "cattivo" della situazione. Bisogna capire la sua psicologia.
Secondo la ricostruzione di Sitchin, Marduk è la figura più tragica e frustrata di tutto il pantheon Anunnaki. La sua inquietudine nasce da un senso profondo di ingiustizia cosmica. Lui si sentiva il legittimo erede dell'Universo, costantemente derubato del suo diritto di nascita.
Tutto inizia prima che Marduk nascesse. Suo padre Enki infatti, era il primogenito di Anu (il Re di Nibiru). Ma non era l'erede legittimo. Normalmente sarebbe spettata a lui la legittimità.
L'erede era Enlil, il fratello minore, perché nato da una madre che era anche sorellastra di Anu (legge del "seme reale").
Marduk crebbe con questo rancore ereditario: suo padre era il più saggio, il più anziano, il salvatore dell'umanità, ma il comando andava sempre al "clan" di Enlil. Marduk sentiva di dover correggere questo torto storico prendendosi ciò che spettava a suo padre.
Marduk non era un Anunnaki puro come gli altri. O meglio, la sua sposa non lo era.
Mentre gli altri dèi mantenevano la purezza del sangue reale sposandosi tra loro (spesso tra fratellastri), Marduk fece una scelta scandalosa. Si innamorò di una terrestre.
Sposò Sarpanit, una figlia dell'uomo (discendente della linea di Adapa/Enoch).
Questo atto fu politico quanto romantico. Sposando una terrestre, Marduk si legò indissolubilmente al destino di questo pianeta e agli umani.
Tra l'altro questo evento è alla base della ribellione dei nephilim, ossia quella parte degli anunnaki che decisero di accoppiarsi con le femmine adamitiche, sotto la guida di Marduk appunto.
Quindi dicevamo, divenne il "Dio della Terra" in un modo che Enlil, che disprezzava gli umani, non poteva concepire.
Ma questo gli costò caro. Gli altri Anunnaki lo emarginarono. Come poteva un dio che si era "contaminato" aspirare al trono di Nibiru o al comando della Terra?
Questa esclusione alimentò il suo rancore e la sua fame di potere. Marduk decise che se non poteva comandare per diritto ereditario, avrebbe comandato per conquista.
CAPITOLO 2: Le Guerre della Piramide - Ra vs Horus (Ninurta?)
La prima grande mossa di Marduk fu in Egitto. Dopo il Diluvio, la Terra fu divisa in quattro regioni. L'Egitto (la Seconda Regione) fu assegnato al clan di Enki. Marduk (Ra) ne divenne il signore.
Ma Marduk voleva di più. Voleva lo Spazioporto del Sinai, che era territorio neutrale sotto il controllo di Ninursag/Ninmah, sorellastra sia di Enlil che di Enki.
Nei testi egizi e sumeri si parla delle "Guerre della Piramide". Non furono scaramucce tribali. Furono conflitti ad alta tecnologia combattuti dagli stessi dèi.
Marduk si asserragliò dentro la Grande Piramide di Giza (che Sitchin identifica come un'infrastruttura tecnologica, non una tomba).
I nemici, guidati da Ninurta, assediarono la struttura. Marduk fu sconfitto, ma non ucciso. Fu condannato a una pena terribile: essere murato vivo dentro la piramide, senza acqua né cibo, a morire lentamente nel buio.
Ma grazie all'intercessione di suo padre Enki e di Ninhursag soprattutto, la pena fu commutata in esilio. Marduk fu estratto vivo (attraverso un tunnel di fortuna, forse quello che oggi chiamiamo "Pozzo dei Ladri"?) e bandito dalla Terra civilizzata ed esiliato nelle terre al di là del grande oceano (Americhe?). Divenne l'"Amen", il "Nascosto".
CAPITOLO 3: Il Ritorno e l'Era dell'Ariete
Per secoli, Marduk vagò nelle terre selvagge, accumulando seguaci e tecnologia. Ma il tempo era dalla sua parte. O meglio, il Cielo era dalla sua parte.
Intorno al 2100 a.C., la precessione degli equinozi segnò la fine dell'Era del Toro (simbolo di Enlil/Ninurta) e l'inizio dell'Era dell'Ariete.
L'Ariete era il segno zodiacale di Marduk. Era così che governavano la terra gli Anunnaki, si trasferivano il potere a seconda dell era zodiacale, dovuto al fenomeno della processione degli equinozi.
Marduk tornò a Babilonia e proclamò che il tempo del suo destino era giunto. I cieli dichiaravano la sua supremazia. Enlil e Ninurta non potevano opporsi al moto delle stelle.
Questa rivendicazione portò all'ultima, terribile guerra. Nel 2024 a.C., temendo che Marduk prendesse il controllo dello Spazioporto del Sinai, il consiglio degli Anunnaki (su pressione di Ninurta e Nergal) autorizzò l'uso delle "Armi del Terrore" (armi nucleari).
Lo spazioporto fu vaporizzato (lasciando la cicatrice annerita e le pietre vetrificate che si trovano ancora oggi nel Sinai) e le città alleate di Marduk, Sodoma e Gomorra, e tutte quelle nella valle di Zoar, furono distrutte.
Ma accadde l'imprevisto. Il "Vento del Male" (la nube radioattiva?) di diresse a est spinto dai venti occidentali, spazzò via Sumer, uccidendo la popolazione e rendendo le terre di Enlil inabitabili. Una conseguenza che nemmeno i gli Anunnaki responsabili del disastro tennero conto.
Ma la nube non toccò Babilonia. Marduk, nella sua città, rimase illeso, mentre gli altri che risiedevano in Mesopotamia fuggirono via sulle loro barche celesti.
Per lui e per i suoi seguaci, quella fu la prova definitiva: la sua legittimità era divina. Anche le armi nucleari non potevano fermarlo.
CAPITOLO 4: L'Usurpazione - Enuma Elish e la Riscrittura della Storia
Con la caduta di Sumer e la fuga degli dèi enleliti, Marduk divenne il padrone assoluto della Mesopotamia e dell'Egitto.
Ma non gli bastava il potere militare. Voleva il potere teologico.
Marduk fece ciò che ogni dittatore fa: riscrisse i libri di storia.
Il testo sacro babilonese, l'Enuma Elish (L'Epopea della Creazione), che conosciamo oggi, è un falso storico. In origine, raccontava di come il pianeta Nibiru avesse creato il sistema solare e la Terra.
I sacerdoti di Marduk presero il testo e, letteralmente, cancellarono il nome di "Nibiru" e lo sostituirono con "Marduk".
Il pianeta divenne il dio. Marduk divenne il creatore dei cieli e della terra, l'uccisore di Tiamat, l'architetto dell'universo.
Attribuì a sé stesso i "50 Nomi" di potere che appartenevano a Enlil. Assorbì tutte le funzioni degli altri dèi.
Ninurta era il guerriero? Ora Marduk è il guerriero.
Enki era il saggio? Ora Marduk è il saggio.
Shamash era il giudice? Ora Marduk è il giudice.
CAPITOLO 5: Il Prototipo del Dio Unico
Questo passaggio è cruciale per la nostra storia religiosa. Con Marduk a Babilonia (e come Amon-Ra in Egitto), assistiamo alla nascita del Monoteismo di fatto.
Gli altri dèi esistevano ancora, ma erano ridotti a "aspetti" o servitori di Marduk. Lui era il "Signore dei Signori", il "Re degli Dèi".
Molti studiosi di storia alternativa suggeriscono che l'immagine di un Dio geloso, onnipotente, che richiede sottomissione totale e che guida i popoli con il pugno di ferro (come appare in certe parti dell'Antico Testamento), non sia ispirata all'Enlil originale (che era distante), ma alla figura politica di Marduk dell'era tarda.
Lui voleva essere l'unico. Voleva che nessun altro nome fosse pronunciato sopra il suo.
Quando leggiamo i salmi babilonesi dedicati a Marduk, troviamo lo stesso linguaggio di devozione assoluta che ritroveremo secoli dopo nella Bibbia e nel Corano.
Marduk non ha solo conquistato la Terra. Ha conquistato la nostra idea di Dio.
CONCLUSIONE: Il Faraone Stellare
Marduk non si ribellò per pura malvagità. Si ribellò perché si sentiva un re legittimo a cui era stato negato il trono.
La sua fu una guerra contro l'establishment Enlilita che lo aveva emarginato, umiliato per aver amato una umana e ignorato nonostante le stelle indicassero il suo turno. La figura di Marduk/Ra è l'anello di congiunzione tra gli antichi astronauti fisici (che mangiavano, bevevano e facevano guerre) e il Dio spirituale e onnipotente delle religioni moderne.
È stato lui, con la sua ambizione sfrenata, a rompere l'equilibrio tra le fazioni Anunnaki, a provocare l'olocausto nucleare del 2024 a.C. e a costringere infine i suoi rivali ad abbandonare il pianeta, lasciandolo unico padrone di un mondo in rovina ma tutto suo.
Le ziggurat di Babilonia e i templi di Karnak sono i monumenti alla sua vittoria. E forse, l'eco della sua voce risuona ancora ogni volta che l'umanità invoca un "Dio Onnipotente" che governa il destino delle nazioni.
LASTORIAOCCULTA
FONTI E RIFERIMENTI
- Zecharia Sitchin - Guerre Atomiche al Tempo degli Dèi: Per la cronologia del conflitto con Ninurta e l'uso delle armi nucleari.
- Enuma Elish (Epopea della Creazione Babilonese): Analisi delle versioni in cui il nome di Nibiru viene sostituito da Marduk.
- Testi Egizi su Ra e Horus: Il mito della contesa tra Horus e Seth (spesso sovrapponibile al conflitto Ninurta-Marduk o Marduk-Nergal).
- Le Lamentazioni di Ur: Testi sumeri originali che descrivono il "Vento del Male" radioattivo.