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l'oro, il metallo degli Dei

Immagina di essere un uomo primitivo. Hai bisogno di strumenti per sopravvivere. Armi per cacciare. Utensili per coltivare.Trovi il rame - utile, puoi farci attrezzi. Trovi il ferro - perfetto per le armi. Trovi l'oro - ...morbido. Inutile per tagliare. Pessimo per le armi. Non puoi farci nulla di pratico.Eppure.TUTTE le civiltà antiche, in TUTTI i continenti, senza eccezione, consideravano l'oro il metallo più prezioso. Più della vita stessa.Gli Aztechi lo chiamavano "escremento degli dei". Gli Egizi "la carne degli dei". I Sumeri "il metallo del cielo".La domanda che distrugge la logica: PERCHÉ?Perché morire nelle miniere per estrarre un metallo che non taglia, non protegge, non nutre? Perché seppellire tonnellate d'oro con i faraoni invece di ferro o rame, infinitamente più utili?Chi ha insegnato all'umanità che l'oro era prezioso?Le tavolette sumere hanno una risposta inquietante: non siamo stati noi a decidere.Gli Anunn...

Le Navi Solari: mito, simbolo o tecnologia dimenticata?

 Molte antiche civiltà, dai Sumeri agli Egizi, raccontano storie di divinità solari che viaggiavano attraverso il cielo su misteriose navi celesti. Le cosiddette navi solari venivano descritte come imbarcazioni in grado di solcare i cieli attraversando giorno e notte lo spazio tra le stelle e la Terra. Queste storie non sono isolate: dal disco di Ra che naviga sulla barca celeste attraverso il Duat egizio, ai racconti mesopotamici di Ea e Inanna, alle tradizioni indù che parlano di carri celesti come i Vimāna, le somiglianze sono inquietanti.

Ma quale verità si cela dietro queste narrazioni così ricorrenti? Erano davvero soltanto simboli per spiegare i cicli del sole, la vita e la morte, o la rinascita quotidiana della luce? Oppure stiamo guardando attraverso il velo del mito, cercando di interpretare tecnologie antiche di cui abbiamo perso ogni traccia di comprensione? È possibile che i nostri antenati abbiano assistito a fenomeni straordinari e li abbiano tradotti con il linguaggio che avevano a disposizione: quello del sacro e del meraviglioso?

Alcuni studiosi alternativi sostengono che le navi solari fossero rappresentazioni di velivoli reali, strumenti di spostamento appartenenti a esseri avanzati che visitavano la Terra in epoche remote. Altri ritengono che siano il ricordo archetipico di eventi cosmici o di passaggi astronomici catastrofici, trasmessi di generazione in generazione sotto forma di mito. In ogni caso, la straordinaria similitudine di queste narrazioni, provenienti da culture separate da oceani e millenni, solleva una domanda fondamentale: la simbologia delle navi solari è davvero solo un frutto della fantasia? O dietro a quelle barche di legno scolpite nei templi e nei testi sacri si nasconde la memoria di un incontro con il “divino” che non abbiamo ancora compreso?

Forse la verità è sepolta sotto strati di sabbia e oblio, in attesa di essere riscoperta. E forse, come ci insegna la storia occulta, solo liberandoci dai preconcetti possiamo vedere davvero cosa cercavano di raccontarci i nostri antenati: che un tempo, nel cielo, navigavano gli dèi.

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