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Yahweh: il Dio nascosto tra gli dèi di Sumer

E se Yahweh non fosse mai stato l'unico Dio, ma solo uno dei tanti? Se la sua figura, così assoluta e dominante nei testi sacri, fosse in realtà il risultato di una lunga evoluzione, di una sovrapposizione di antiche divinità? Un sincretismo tra culture, credenze e tradizioni? Questa è una domanda che cambia tutto. Perché ci costringe a rileggere le Scritture non come rivelazione unica, ma come prodotto di stratificazioni culturali, riscritture teologiche e, forse, manipolazioni. Chi era davvero Yahweh? La Bibbia ce lo presenta come eterno, unico, onnipotente. Ma il suo nome appare tardi, non è presente nei primi racconti della Genesi. Lì si parla genericamente di Elohim. Solo più avanti, con Mosè, Yahweh rivela il suo nome: “Io sono colui che sono” (Esodo 3:14). Ma perché aspettare tanto per rivelarsi? E perché parlare con nomi diversi? Prima ancora si parla di El Shaddai, di Elyon, di Adonai. Tutti questi nomi indicano forse divinità differenti, poi unificate sotto un...

Gli Dei Caduti e la Scintilla del Sapere Proibito


 Da sempre i popoli antichi raccontano di esseri misteriosi scesi dal cielo: figure divine che portarono conoscenze straordinarie all’umanità, mutando per sempre il destino del nostro mondo. Dai Nephilim della tradizione biblica ai Vigilanti del Libro di Enoch, le cronache parlano di entità che rivelarono agli uomini arti, metallurgia, astronomia, scienze capaci di elevare la civiltà oltre i propri limiti naturali.

I Sumeri descrivevano gli Anunnaki come dèi provenienti da un altro regno, scesi per governare e insegnare; in Egitto, Thoth era il custode del sapere segreto, colui che diede scrittura e magia; nella mitologia indiana, i Deva trasportavano armi di potenza inimmaginabile, paragonabili a moderne tecnologie. Tutte queste tradizioni, pur geograficamente e culturalmente lontane, condividono un filo rosso: l’idea di un sapere proibito, custodito da esseri superiori che a volte lo donarono agli uomini e altre volte lo ritirarono per punirne l’arroganza.

Questi racconti, oggi liquidati come mito, potrebbero nascondere un ricordo distorto di eventi reali? Forse un’umanità arcaica entrò in contatto con viaggiatori provenienti da mondi lontani, o con civiltà avanzate ormai perdute? Le scoperte archeologiche di antiche città sepolte, mappe impossibili e reperti anacronistici continuano ad alimentare questo interrogativo.

Cosa accadrebbe se parte di questa conoscenza fosse sopravvissuta, tramandata in ordini segreti o testi nascosti, custodita da pochi iniziati fino ai giorni nostri? Forse la scintilla degli Dei non si è mai spenta del tutto: aspetta solo chi ha il coraggio di cercarla, leggendo tra le righe della storia ufficiale per svelare un passato che potrebbe riscrivere ogni certezza.

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